sabato 14 maggio 2016

Trilussa - L'uccelletto (poesia)




Era d'Agosto e un povero uccelletto ferito dallo fionda di un maschietto
Andò per riparare l'ala offesa, sulla finestra aperta di una chiesa.

Dalle tendine del confessionale il parroco intravvide l'animale
Ma pressato dal ministero urgente rimase intento a confessar la gente

Mentre in ginocchio alcuni altri a sedere dicevano ai fedeli le preghiere
Una donna notato l'uccelletto lo prese al caldo e se lo mise al petto.

Un tratto un cinguettio ruppe il silenzio e il prete a quel rumore 
il ruolo abbandono di confessore e scuro in viso peggio della pece 
si arrampico sul pulpito e poi fece

Fratelli,Chi ha l'uccello per favore esca fuori dal tempio del Signore!"

I maschi un po' stupiti a tal parole lenti si accinsero ad alzar le suole,
ma il prete a quell'errore madornale

Fermi - gridó - mi sono espresso male!

Rientrate tutti e statemi a sentire, solo chi ha preso l'uccello deve uscire!

A testa bassa e la corona in mano, 100 donne si alzarono pian piano.

Ma mentre se ne andavano e anche allora che il parroco strilló: 
Sbagliate ancora, rientrate tutte quante figlie amate
che io non volevo dir quel che pensate.

Ecco quello che ho detto torno a dire: Solo chi ha preso l'uccello deve uscire. 
Mah mi rivolgo non ci sia sorpresa soltanto a chi l'uccello ha preso in chiesa.

Finí la frase lo stesso istante le monache si alzaron tutte quante. 
E con il volto pieno di rossore lasciavano la casa del signore.

O santa vergine esclamó il buon prete, fatemi la grazia se potete

Poi senza fare rumore dico piano piano s'alzi soltanto chi ha l'uccello in mano.

Una ragazza che col fidanzato si era messo in un'angolo appartato sommessa
mormoró col viso smorto: Che ti dicevo, hai visto se ne é accorto.


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